La Caccia del WineHunter alle eccellenze di Vinitaly

Sempre a caccia di eccellenze vitivinicole, il WineHunter fa tappa a Verona. In occasione di Vinitaly Helmuth Köcher seleziona alcune etichette dalla Puglia all’Alto Adige, tra diverse tradizioni di coltivazione e lavorazione e varietà di vitigni e gusto.

La Caccia del WineHunter Helmuth Köcher alle eccellenze nel mondo del vino continua. E questa volta, in attesa dell’edizione 2019 di Merano WineFestival, dall’8 al 12 novembre, il WineHunter seleziona alcune etichette degustate direttamente dagli stand di Vinitaly. Per un viaggio che attraversa l’Italia, dalla Puglia alla Campania, dalla Toscana all’Alto Adige, tra bianchi, rosati e rossi. Dalla cantina Varvaglione 1921 di Leporano, in provincia di Taranto, arriva un rosato ottenuto da Primitivo di Manduria, vendemmia 2018. Protagonista della produzione vitivinicola pugliese, il vitigno Primitivo è noto, come esplicita il suo nome, per la maturazione precoce dei suoi frutti e quindi per essere vendemmiato già a fine agosto. Da questa uva la cantina tarantina ha pro-dotto il rosato Idea, non ancora presente sul mercato, con caratteristiche che, come racconta il WineHunter “ricordano il clima e l’ambiente in cui il Primitivo cresce, ovvero il colore corallo e la freschezza e l’ebbrezza del mare, a cui si aggiungono il sentore complesso e il gusto intenso”. Meritevole anche il bianco Alberata anno 2017 della Tenuta Fontana di Pietrelcina, in provincia di Benevento. Come recita lo stesso nome Alberata, il vitigno Asprinio di Aversa, con cui viene prodotto questo vino, viene coltivato con il metodo dell’alberata. È infatti tradizione colturale campana far crescere questa vite su alberi, solitamente pioppi. Le viti si arrampicano fino a 10 metri e oltre e formano con gli alberi barriere verdi piene di grappoli. Per questo Alberata 2017 il WineHunter parla di “un vino elegante, dagli aromi fruttati intensi, con buona sapidità, ottenuto da fermentazione in anfora di terracotta e contraddistinto da una spina dorsale acida che conferisce freschezza”. Il viaggio prosegue in Toscana con un vino che, seppure non si sappia ancora se uscirà sul mercato e con quale nome definitivo, rientra tra le eccellenze cacciate dal WineHunter. Si tratta del San Giovesone 2018, della cantina Baracchi di Cortona, in Val di Chiana; appassito in vigna, metodo che permette al clima di influire maggiormente sulle proprietà organolettiche finali rispetto ai vini ottenuti con appassimento dopo vendemmia. “Questo rosso si distingue per gli aromi di frutta secca e per la persistenza che ricorda gli aromi dell’Amarone”, così lo descrive Helmuth Köcher. Infine un vino dell’Alto Adige, il Rielerhof Sau-vignon 2018 dell’azienda vitivinicola Brigl di San Michele Appiano (Bolzano). Proveniente dal vi-tigno coltivato nella vigna Rielerhof, “questo bianco è elegante, con note intense di fiore di sambuco e aromi di frutta esotica; è complesso e possiede caratteristiche di tipicità e mineralità”, conclude Helmuth Köcher. La scelta dei vini di questa prima tappa della Caccia del WineHunter alla ricerca dell’alta qualità in territorio italiano prova quanto l’eccellenza sia per molte realtà vitivinicole un modo di vive-re e di sentire quello che la terra può dare, a conferma di quanto recita il motto del WineHun-ter Helmuth Köcher “Excellence is an attitude”.

 

 

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Federica Da Col
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